LE DONNE CHE LEGGONO SONO PERICOLOSE

Una performance tra pittura e fotografia

Liceo Artistico Giacomo e Pio Manzù, Bergamo

 

“Il testo artistico non ha un’unica soluzione

L’opera d’arte può essere usata un infinito numero di volte”

  1. Lotman, La cultura e l’esplosione

pubblicato su Leggere Donna n° 167/2015

 

Donne che leggono su una sedia di legno o morbidamente adagiate su un letto o su un divano, vestite di tutto punto, in piedi davanti ad una finestra o sullo sfondo di una parete o con la mano portata sul cuore.

A raccogliere l’immagine della “lettrice”, così come i pittori l’hanno proposta nel corso dei secoli, hanno provveduto S. Bollmann dell’Università di Monaco ed E. Heidenreich, collaboratrice, tra l’altro, della rivista, Brigitte, presentando alle stampe nel 2007 un volume edito da Rizzoli.

“Le donne che leggono sono pericolose”: un titolo forse volutamente provocatorio che, attraverso dipinti, disegni e fotografie, mette in scena una galleria di figure affascinate dalla lettura e affascinanti. Pericolose le donne che leggono? Possono diventare una minaccia se, attraverso la lettura, si appropriano di conoscenze ed esperienze che consentono loro di andare oltre gli angusti confini dell’oikos, loro assegnato per tradizione secolare, di spaziare nei territori del pensiero, del sapere, dell’immaginazione.

L’attenzione su un argomento così intrigante ci viene riproposto da A.B. Bonaschi e F. Mirabile, allieve del Liceo Artistico di Bergamo, che, coordinate dal prof. Enrico De Pascale, con la collaborazione degli studenti e dei docenti di tutto l’Istituto, hanno voluto interpretare in chiave moderna, i dipinti del testo di Bollmann ed Heidenreich, affiancandoli, ciascuno, ad una foto.

Interpretare in chiave moderna dipinti che vanno dal ‘400 fino alla prima metà del ‘900, non è impresa facile. Si tratta di trovare il volto giusto cui conferire l’espressione più vicina all’originale, entrare nello spirito dell’opera, carpirne gli spazi, comprenderne le pose, rispettare le atmosfere lasciando, però, abiti, pettinature, dettagli attuali, calibrando gusto e brio, semplicità e ricercatezza, mantenendo soprattutto attenzione vivissima al dettaglio.

Si tratta, soprattutto, di studiare e meditare un iter che permetta di raggiungere la combinazione ottimale tra due componenti: il dipinto e la fotografia. Un’operazione che vede in primo piano il corpo delle allieve, costretto nel fermo-immagine che non resta, però, semplice strumento, alla pari di un drappo o di un oggetto, ma che sa rappresentare la donna che legge come “soggetto a sé” e comunicarlo con gli atteggiamenti tipici della lettura, ora concentrata, ora rivolta altrove o allo spettatore e, qualche volta, distolto dalla lettura.

Sono venti le opere scelte (tra quelle più numerose proposte nel libro, evitati, ovviamente, i nudi).

Rappresentano donne di diversa età: giovanissime come Katie Lewis (aveva compiuto otto anni quando il suo autore, Sir E. Burne-Jones, terminò il quadro) o come Le sorelle dell’artista di C. C. Hansen; adolescenti come Fanciulla che legge di F. Eybl che, rapita dalla lettura, preme contro il petto la mano destra giocando con la sottile collana; o come Fanciulla che legge di G. A. Hanning, isolata sullo sfondo monocromo quasi ad annullare ogni contatto esterno con il suo ritirarsi nella lettura del libro.

E questa esperienza di pluralità e di sconfinamenti continua nel confronto con l’Arlesiana (Madame Ginoux) di V. van Gogh che stacca lo sguardo dalle righe del libro per trovare, nei pensieri, la continuazione di ciò che ha letto; con le annoiate e altezzose Tre sorelle di Matisse, la malinconica Signora Vighi (Cagnaccio di S. Pietro); con la protagonista di Sogni (Corcos) che alza il capo in un gesto energico di sfida: sognatrice o divenuta maggiormente consapevole grazie alla lettura dei tre libri che le sono accanto?

Nelle immagini scelte dalle allieve, come in quelle del libro, non ci sono uomini. Ci sono solo donne che leggono. Gli spazi scelti sono quelli chiusi degli ambienti domestici; spazi di solitudine, di incontri con la propria fantasia e quella dell’autore. Donne le cui immagini, è bene non dimenticarlo, ci vengono tramandate attraverso lo sguardo dell’altro sesso, attraverso la percezione che l’artista uomo ha della figura femminile. Ma ecco una piacevole eccezione. Ecco La convalescente (1923) di Gwen John, una delle grandi pittrici del XX secolo; un dipinto che sembra suggerire che la lettura può ridonare energia mentale e forza di volontà a chi ha bisogno di una spinta che venga dall’esterno e contemporaneamente in se stesso.

Il Lavoro delle allieve è confluito in una mostra che è rimasta aperta al pubblico, nei locali della scuola, fino al 24 gennaio 2015. E’ un lavoro che non presenta un racconto banalmente iconografico ma che offre la possibilità di molte letture trasversali: dai mutamenti stilistici delle tecniche pittoriche, agli orientamenti della moda, alle rappresentazioni delle tipologie di donne e di bellezza. Un lavoro che invita a considerare come nella cultura contemporanea sia possibile la continua ricodificazione e circolazione della memoria culturale grazie all’uso delle moderne tecnologie.

Jolanda Leccese

Sir. Edward Burne-Jones (1833-1898) Katie Lewis, 1886
Sir. Edward Burne-Jones (1833-1898)
Katie Lewis, 1886
Carl Christian Constantin Hansen (1804-1880) Le sorelle dell'artista, 1826
Carl Christian Constantin Hansen (1804-1880)
Le sorelle dell’artista, 1826
Franz Eybl (1806-1880) Fanciulla che legge, 1850
Franz Eybl (1806-1880)
Fanciulla che legge, 1850
Gustav Adolph Hennig (1797-1869) Fanciulla che legge, 1828
Gustav Adolph Hennig (1797-1869)
Fanciulla che legge, 1828
Vincent van Gogh (1853-1890) L'Arlésienne (Madame Ginoux), 1888
Vincent van Gogh (1853-1890)
L’Arlésienne (Madame Ginoux), 1888
Henry Matisse (1869-1954) Lettura (le tre sorelle), 1916
Henry Matisse (1869-1954)
Lettura (le tre sorelle), 1916
Vittorio Matteo Corcos (1859-1933) Sogni, 1896
Vittorio Matteo Corcos (1859-1933)
Sogni, 1896
Gwen John (1876-1939) La convalescente, 1823-24
Gwen John (1876-1939)
La convalescente, 1823-24
Cagnaccio di San Pietro (1897-1946) Ritratto della signora Vighi, 1930-1936
Cagnaccio di San Pietro (1897-1946)
Ritratto della signora Vighi, 1930-1936